Cari lettori,
insieme, qui, per una piccola grande idea: dare voce alla vita, una vita fatta di passione e dedizione. Una vita fatta di individui diversi in un contesto sociale e culturale spesso difficile da comprendere. Ed eccoci qui! Siamo un gruppo di affiatati amanti della vita e della cultura, del sapere e soprattutto della musica. Siamo musicisti classici professionisti, con gli occhi aperti verso il mondo che ci circonda. Vogliamo raccontarci e raccontarvi attraverso il filtro delle nostre esperienze e conoscenze. Ci piacerebbe poter dare risposte semplici a quesiti forte troppo complessi, e farlo, in primis, attraverso proprio la Musica e la forza comunicativa che questa detiene.
Oggi si parte dalla base: “perché la Musica?” A cosa serve nel mondo contemporaneo praticarla, ascoltarla o studiarla?
In verità ci sarebbero mille motivi per cui non avrebbe senso oggi studiare musica: (1) si guadagna mediamente poco rispetto ad occupazioni in altri ambiti; (2) si studiano spesso solamente i dinosauri, quel passato di questo mondo colto e denso di storia – stupendo ed eterno – ma che con difficoltà si integra nel mondo di oggi; (3) non c’è più un vero e proprio mercato libero come in altri settori (pensiamo ad industria, energia, commercio, ecc.) e ci sono mediamente piccoli volumi d’affari; (4) oggi si ascolta prevalentemente musica destinata ad un consumo di massa, spesso dal linguaggio poco ricercato o con paradigmi compositivi e comunicativi diversi, mentre la classica, in tutte le sue forme, ha un’utenza quasi marginale….e tanti tanti motivi ancora.
Ma allora perché ci ostiniamo a voler ancora proporre musica cosiddetta “colta”? Questo mestiere – quello del musicista – che oggi, anche se sei ai più alti livelli di professionismo, quasi quasi non viene neppure considerato tale! Si percepisce la mancanza di un vero ruolo sociale, anche se al contempo genera stupore ed ammirazione circostante.
Ma se chiedete a chiunque abbia studiato un po’ da bambino o bambina uno strumento musicale, vedrete che qualcosa nello sguardo di queste persone cambia. Ritorna immediatamente nella memoria la gioia nel fare musica, nel creare quei piccoli motivi che hanno dato emozioni di natura diversa. La musica è un “enfatizzatore” della nostra anima, un misterioso “vaso di espansione dei sentimenti e degli stati d’animo”: dopo averla scoperta, non la dimentichi. La musica esalta la gioia e il dolore, risveglia e porta alla luce emozioni che altrimenti non riesci a spiegarti, a razionalizzare. Ci sono innumerevoli studi che dimostrano l’effetto diretto sullo sviluppo del nostro cervello, che si ha solamente studiando uno strumento musicale. La pratica musicale ti cambia, ti aiuta a crescere e ti lega per sempre.
Questo è il nostro primo numero e vogli quindi raccontarvi la mia piccola storia personale. Con determinazione e un pizzico di fortuna, sono riuscita a condurre con soddisfazione due studi paralleli. Musica e ingegneria, due mondi apparentemente lontanissimi, soprattutto nelle finalità delle attività e prodotti. Qualche anno fa presi la decisione di voler vivere “con” e “di” Musica…vi lascio immaginare lo stupore di ogni persona dei nostri giorni per tutti i contro sopra citati ed altri ancora. Ma dentro di me sapevo che era la scelta giusta, perché sino a quando non si ha il coraggio di portare aventi un’idea, una passione, un’esperienza viva allora spesso ci si accontenta e non si dà il massimo di sé stessi. E facendo e portando avanti questa scelta ho ancor più compreso che quella del musicista oggi è più una missione che un vero e proprio lavoro. È portare il bello, il nuovo, la prioria intimità e il proprio cuore verso l’altro. Diventi un ambasciatore di un messaggio sano, di valori e di speranza.
Sara Moro