Musica presente

Ho titolato questa rubrica sul blog della Fondazione Accademia Ducale, riprendendo il titolo di un mio recente libro e di Musica Presente Records che ho l’onore di dirigere e che pubblica album presenti sulle piattaforme digitali di tutto il mondo. Il libro, edito dalla Libreria Musicale Italiana di Lucca, nel 2019 e in seconda edizione nel 2021, inizia così:

Musica presente non significa solo musica del tempo corrente ma anche musica consapevole e testimone del proprio tempo, partecipante, presente a sé stessa e al proprio tempo.

          La ricerca della consapevolezza del nostro vivere in una determinata società e cultura, sarà ciò che ci guiderà negli interventi futuri che compariranno in questa rubrica. Il pensiero critico sul tempo in cui ci è stato destinato di vivere è importante non solo per orientarsi sulla musica ma sull’arte e sugli aspetti socio-culturali in genere. Di volta in volta individueremo delle situazioni o delle cose che ci permetteranno di riflettere sul nostro essere e sul mondo che ci circonda.

          La musica del presente è la sintesi di quello passato e ha in sé i germi del futuro potenziale. Lo studio del passato non può essere un reazionario tornare a esso, ma un’interrogazione rivolta al presente. Musica presente è musica dell’esistenza. Il vissuto/vivere è più del concepito o dell’intuito, è lo spazio/tempo della presenza (l’esserci di Heidegger).

          Si potrebbe usare il plurale, musiche presenti, visto che oggi molteplici sono le aree stilistiche e infiniti i campi di azione, le motivazioni e le finalità del fare musica. Eterogenei i territori culturali in cui queste musiche si presentano. Il plurale rimanda a famiglie di musiche imparentate fra loro e non definibili in senso univoco.

          Il termine ‘musica presente’ rimanda a un concetto che è diverso da quello tradizionale di ‘musica contemporanea’ che va contestualizzato. Esso si è formato nel secondo dopoguerra del secolo scorso e rimandava all’evoluzione della musica colta dell’epoca, ma dagli anni Ottanta la situazione è cambiata e oggi è molto diversa. Non ci si può più riferire solamente alla musica di provenienza accademica, alla ricerca di nuovi linguaggi, tecniche e forme. Con musica presente si sciolgono i nodi dei rapporti fra i generi e gli stili musicali, a favore di una rete di interconnessioni che produce un affascinante e mobile intreccio. Non a caso si parla di contaminazioni, di fusion, di attraversamenti, di musica inclusiva, di border music etc.

          Siamo in un’epoca tran-storica e il tempo presente non è unico, non si svolge a una sola velocità. Anche lo spazio si allarga e comprende contesti sempre più ampi, non a caso si parla di world music. Mentre ‘musica contemporanea’ continua a riferirsi a esperienze eurocentriche, legate prevalentemente al post-Strutturalismo, agli Studi di musica elettronica e allo sperimentalismo di varia natura, ‘musica presente’ comprende molte altre esperienze musicali, e molte altre condizioni esistenziali, riferendosi alle multi-culture della società di oggi, abbracciandole nella loro interezza, in nome della pienezza di vita.

Renzo Cresti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

CONDIVIDI
Facebook
Twitter
LinkedIn